17 maggio 2010

"...noi ti vogliamo mangiare - così tanto ti amiamo!"

Dentro ognuno di noi c'è un mostro selvaggio...è innegabile!

Un calderone di istinti primordiali, di cose selvagge che ribollono inesorabili e che altrettanto inesorabilmente DEVONO essere domate per far fronte al vivere civile, al vivere comune, al nostro crescere e diventare adulti.
"Il paese delle creature selvagge" (un titolo forse meno evocativo rispetto all'originale Where the Wild Thins Are) diretto dal giovane Spike Jonze (già regista di Essere John Malkovich e Il ladro di orchidee) con tutto il supporto del vero indiscusso padre dell'opera, il maestro di libri per l'infanzia Maurice Sendak (al cui libro omonimo il film si ispira e che spesso per così dire amplifica fornendo una forte dimensione visiva che và ad approfondire i temi già trattati dall'autore/disegnatore) è un opera forte e struggente, che toccherà le corde più intime e segrete di ognuno di noi, parlando a quel piccolo mostro selvaggio che ci accomuna e che non è scomparso del tutto, ma giace sopito dall'esigenza di vivere con il prossimo, non di divorarlo con il nostro amore, ma di sederli affianco. Un processo che è possibile solo con il contributo di un altro, che come la madre del piccolo Max sa farci trovare un pasto caldo anche dopo essere stato maltrattato e dopo le mille lunghe peripezie in cui ci siamo abbandonati al vivere secondo l'instinto piuttosto che secondo natura!

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