12 maggio 2010

Far away


Giornate come questa riportano la mia mente a lidi lontani.
Spazi selvaggi al confine tra terra, mare e cielo, dove il vento spira forte sollevando sabbia e trasportando veloci ogni sorta di uccelli marini. Una terra lontana e placida che porta a riflettere su quanto gli uomini dovrebbero far tesoro del vivere ogni singolo giorno a pieno, cullati dalle quotidiane incombenze senza troppo pensare a domani. D'altra parte poco importa se anche domani tira vento, se quando si fa sera il sole viene oscurato dalle nubi o se tra qualche secondo comincerà a piovere...non sono certo questi i veri problemi della vita. Ravvivare la torba nella stufa, sfornare qualche scones per la giornata appena iniziata, prepararsi a percorrere pochi km in auto per immergersi nel proprio lavoro preoccupandosi solo di salutare i vicini, mettere fuori il gatto e fare del proprio meglio. Piccole cose che diventano immense in un luogo dove il tempo pare essersi fermato, dove la natura regna sovrana e incontrastata cullando ogni singolo uomo, suo figlio, con materna e all'occorrenza matrigna mano.
"Tornare" è il pensiero che mi assale, che attanaglia il mio cuore con una nostalgia calda come una ferita appena inferta. L'unico luogo che ha fatto sgorgare lacrime dai miei occhi, che mi ha fatto pregare di non partire e rinnegare ogni singola cosa costruita in tanti anni nella mia calda terra natia.

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